Le strutture dei vigili del fuoco cadono a pezzi: documento di USB VVF Calabria

L'allarme dei Vigili del Fuoco: "Una sola squadra di intervento su tutto il comprensorio lametino"

Lamezia Terme -

«Noi rendiamo sicuri gli altri posti di lavoro, ma non riusciamo a rendere sicuro il nostro. Prova, ad esempio, è stata la chiusura delle mensa della caserma di Lamezia Terme effettuata dai Nas perché non è idonea». Un'amara constatazione, quella di Antonio Jiritano del coordinamento nazionale Usb dei vigili del fuoco, fatta nel corso di una conferenza stampa convocata «per illustrate le condizioni di lavoro e strutturali del personale Vigili del fuoco nella provincia, delle trasformazioni in atto e delle difficoltà di continuare ad essere il braccio operativo del cittadino».A detta dell'esponente sindacale, quella che stanno vivendo i vigili del fuoco in questo periodo «è una situazione drammatica che non ci permette di dare una risposta adeguata alle esigenze che ci vengono poste dalla cittadinanza. In questi anni – aggiunge Jiritano – abbiamo ricevuto un'aggressione da tutti i governi che si sono succeduti che hanno solo pensato a fare tagli. Noi, ad esempio, stiamo lavorando al 35% delle risorse che avevamo dal 2008».

A tutto questo si aggiunge «la situazione assurda delle strutture che ci ospitano: cadono a pezzi. Noi – spiega - facciamo sicurezza e se ci chiamano per un sopralluogo e troviamo una struttura nelle stesse condizioni in cui sono quelle nelle quali siamo, la chiudiamo. Invece noi ci lavoriamo».
Quelle denunciate ieri, però, non solo solo carenze dal punto di vista strutturale. L'esponente sindacale, infatti, fa anche notare che «esiste una squadra soccorso a Lamezia, una a Catanzaro, una a Sellia e Soverato. Ciò significa che se, ad esempio, la squadra di Lamezia deve uscire per un incendio cassonetti e mentre è fuori viene segnalato un altro incendio, bisogna aspettare che intervengano le altre squadre che sono in servizio nelle caserme della provincia, sempre se sono libere. Questo può accadere a Lamezia come nelle altre zone, con tutti i disagi che ne conseguono». Ma non solo. Infatti, accanto a questo viene segnalato anche un altro dato: «al comando di Catanzaro c'è una sola autoscala che ha 3o anni di vita e serve per tutta la provincia dove, tra altre cose, mancano 76 capisquadra e 28 capireparto».
Da qui la sollecitazione ad avviare «un ampio dibattito e confronto co la futura politica (cui estendiamo l'invito) per esporre come siamo costretti ad affrontare anche le molteplici emergenze che si succedono e che ci vedono impegnati: i terremoti nel Paese, le alluvioni, le stagioni particolarmente aride, che, associate ad una assenza di prevenzione e ad altri fenomeni che poco hanno da fare con la natura (leggasi piromani ed affini), distruggono la natura che ci circonda». (Calabria Ora - s.m.g.)