QUANDO GLI AMMINISTRATORI LOCALI SONO PIÙ REALISTI DEL RE:

Perché il presidente Occhiuto ha fretta di intervenire con la mannaia sulla scuola calabrese?

Reggio Calabria -

 

 

Non si riesce a capire la fretta del presidente Occhiuto che ha voluto approvare, in silenzio, il 21 Luglio 2023 gli Indirizzi regionali per la programmazione e la definizione del dimensionamento della rete scolastica e dell’offerta formativa, quando ancora il Decreto di definizione degli organici dei DS e dei DSGA non ancora definitivamente approvato, invece di rinviare il tutto all’approvazione definitiva del decreto sugli organici che, è propedeutico all’approvazione degli indirizzi per il dimensionamento,.

Perché la vicepresidente, dott.ssa Princi che ha contribuito a dare lustro al Liceo L. Da Vinci di RC con progetti didattici sull’educazione alla legalità, con corposi convegni e incontri sullo stesso tema, con una mole di progettazioni didattiche su varie ed interessanti tematiche, non ha pensato di suggerire il rinvio della prematura decisione di approvazione del dimensionamento, così come ha fatto la Regione Toscana, in data 7/08/2023, con deliberazione n° 285?

La Giunta non poteva non sapere che, come stabilito da ben due sentenze delle Corte Costituzionale (n° 2000de 2009 e 147 del 2012), il dimensionamento della rete scolastica è competenza regionale e può essere deliberato dopo l’approvazione del decreto degli organici dei DS e dei DSGA.

Rinviare, non voleva dire non approvare il dimensionamento bensì avere più tempo a disposizione per coinvolgere tutti gli attori trovando risposte positive per la Calabria, così come già fatto, da tempo da altre Regioni Italiane:

  1. Per quanto attiene il reale diritto allo studio degli alunni dei comuni montani, delle aree geografiche con rarefazione di insediamenti abitativi

  2. Per tutelare le minoranze linguistiche

  3. Per combattere il disagio e la dispersione scolastica.

  4. Per avere un sistema del trasporto scolastico legato all’offerta formativa. (Si pensi alle ferrovie che hanno ridotto il numero delle fermate ed il trasporto su gomma non copre tutte le uscite degli alunni soprattutto quelle pomeridiane).

 

La Giunta ha voluto ridurre drasticamente i plessi montani considerando plesso “montano quello che si trova almeno a 10 Km da un PES che eroga la medesima offerta formativa”, non tenendo conto della percorribilità delle strade.

In una Regione il cui territorio è prevalentemente montano-collinare sono stati deliberati solo 6 punti di erogazione del servizio montano. Nemmeno se le distanze fossero state calcolate in linea d’aria.

Viene da pensare che la Giunta sia caduta nella logica del parlare molto e dell’agire poco, infatti, dei 4 indicatori di criticità utilizzati, su 404 scuole calabresi, 200 presentano 3 indicatori. Criticità del sistema scolastico calabrese che emerge anche da altri dati nelle linee guida approvate.

Alcune criticità potevano essere superate utilizzando i fondi destinati al patrimonio montano per mantenere PES montani, con personale a carico della regione e progetti formativi specifici; come da tempo fanno altre regioni.

Per quanto riguarda le aree a forte rarefazione abitativa, si poteva prendere spunto dalle soluzioni individuate dalla regione Toscana per l’isola di Capraia e per le comunità montane del proprio territorio, elaborandole con originalità, oppure da quelle da tempo adottate dalla regione Piemonte.

Gli indirizzi del dimensionamento tengono conto che l’accorpamento porterà alla chiusura di ulteriori PES per cui gli alunni dovranno essere ridistribuiti e ciò farà peggiorare:

  • Gli standard mq/alunno e superficie totale/alunno previsti dal DM 18.12.1975

  • La rispondenza ai requisiti di sicurezza e igienico sanitari dei PES

  • Le caratteristiche delle aule in termini di capienza massima

 

Questo influirà anche sull’omogenea distribuzione dei PES degli istituti secondari superiori e dei loro indirizzi aumentando i tempi di percorrenza; oltre al limite dei trenta minuti di percorrenza, che potrebbe essere superato, non sono garantiti i trasporti per le attività pomeridiane, obbligatorie e non, che programmano le scuole e perciò si creerebbe discriminazione tra studenti.

La distribuzione territoriale dei 28 indirizzi del sistema scolastico italiano non è a questo punto usufruibile da tutti gli alunni calabresi.

Sul fronte occupazionale, ogni due istituti accorpati la mannaia taglierà:

1 dir. Scolastico, 1 DSGA e, se Istituti Comprensivi (di circa 700 alunni cadauno), 3 AA e 9 CS

Difficile calcolare il taglio di docenti per la mancata conoscenza delle variazioni del numero complessivo delle classi che si formeranno.

Sul fronte didattico si verificherà l’aumento della perdita di ore disciplinari di lezione da parte degli alunni in caso di essenze del docente titolare:

  • Per la mancata nomina dei supplenti, anche quando sarebbe possibile farle dal primo giorno di assenza del titolare, per come previsto dalle norme in vigore.

  • Per gli abbinamenti delle classi che danneggiano sia la classe ospitante che gli alunni della classe ospitata.

  • Perché non sempre si riesce a coprire, con le risorse interne, il docente assente con un altro della stessa disciplina.

  • Perché alle superiori spesso come soluzione si adotta l’entrata posticipata e l’uscita anticipata delle classi.

 

I tagli degli AA, già oberati di lavoro, per tutti i nuovi compiti che sono stati, ultimamente, riversati sulle istituzioni scolastiche produrranno un abbassamento della qualità del servizio amministrativo contabile e gestionale delle risorse (spesso non si ha nemmeno il tempo “curare” la trasparenza amministrativa).

I tagli dei Collaboratori scolastici renderà drammatica la vigilanza degli alunni, e quasi impossibile l’assistenza agli diversamente abili, obbligatoria per legge.

Occhiuto e la sua Giunta dovrebbero ricordare che deliberare in termini di rendimento economico (risparmio in senso stretto) non permette di salvaguardare le condizioni e la qualità del lavoro, impoverisce il ruolo sociale della scuola facendo venire meno la crescita culturale del Paese violando palesemente l’art 3 della Costituzione.

USB ritiene necessaria una forte mobilitazione sociale, è convinta che ognuno ha il diritto di manifestare con la parola il proprio pensiero, rispondendo ovviamente delle eventuali conseguenze, e di portare, democraticamente, nelle piazze il proprio dissenso e le proprie proposte anche attraverso un’azione di sciopero, se necessario.

USB vuole partire con un sit-in che si terrà sabato 14 /010/2023 a

Roccaforte del Greco,

alle ore 10,00 in Piazza Sgrò

 

Uno dei paesi più colpiti dalle misure adottate in seguito ai vari dimensionamenti scolastici, ormai rimasto senza scuole (la più è vicina a 30 Km), per lanciare una reale campagna di mobilitazione per la salvaguardia del diritto allo studio e della qualità del servizio erogato dalle scuole e far si che quanto successo a Roccaforte del Greco non deve più succedere da nessuna parte!

 

8/10/2023

 

Confederazione di RC